Dott.ssa Sonia Ivaldi Counsellor Professionista IACP e Formatrice in Comunicazione
Dott.ssa Arianna Parodi Dirigente Medico Neonatologa IBCLC - E.O. Ospedali Galliera
La Baby Friendly Hospital Initiative è un'iniziativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization - WHO) e dell'UNICEF finalizzata a creare, nelle strutture sanitarie, un ambiente in grado di fornire gli standard più elevati per un'assistenza umanizzata e di sostegno all'allattamento. L'iniziativa è stata lanciata nel 1991, dando seguito alla Dichiarazione degli Innocenti del 1990.
La certificazione “Ospedale Amico dei Bambini e delle Bambine UNICEF” ha l’obiettivo di garantire che madri, neonate e neonati ricevano un sostegno tempestivo e adeguato prima e durante la loro permanenza in un punto nascita per quanto riguarda l’allattamento. Questo richiede un insieme di pratiche assistenziali precoci e appropriate, oltre ad un supporto continuo da parte di professionisti e professioniste qualificati.
L’allattamento rappresenta un fattore di promozione della salute dei bambini e delle mamme e costituisce il modo di alimentazione naturale nella prima infanzia, poiché il latte materno fornisce tutti i nutrienti di cui i lattanti hanno bisogno nei primi sei mesi di vita. Perdurando nel tempo, gli effetti positivi di questo alimento sulla salute del bambino e della madre fanno della protezione, promozione e sostegno dell’allattamento uno degli interventi di salute pubblica più rilevanti in termini di efficacia nel rapporto costo-beneficio.
Creare una “cultura dell’allattamento” nella comunità significa aiutare le madri a sentirsi fiduciose, determinate e soddisfatte della loro esperienza di allattamento e sostenere i genitori nella scelta informata riguardo l’alimentazione del proprio bambino nell’ottica di “guadagnare salute”.
Negli ultimi anni la BFI ha sviluppato un grande cambiamento, passando da un focus sulla formazione degli operatori ad uno sulla verifica delle competenze, intese come conoscenze, abilità e atteggiamenti per sostenere l’allattamento nell’arco dell’intero percorso nascita e dei primi 1000 giorni di vita del bambino.
Nella Guida alla certificazione BFI si evidenziano come fondamentali e peculiari le competenze relative alla Comunicazione e al Counselling, che si applicano in maniera trasversale a tutte le attività cliniche. Si richiede infatti che almeno l’80% delle operatrici e degli operatori dedicati al percorso nascita siano in grado di utilizzare le competenze fondamentali di counselling per comunicare in modo empatico ed efficace. Inoltre, il counselling prenatale, basato sull’ascolto, si adatta ai bisogni individuali delle donne e delle loro famiglie, fornendo risposte adeguate alle preoccupazioni o ad eventuali quesiti.
In quest’ottica è stata verificata l’opportunità di inserire nello staff del Dipartimento materno-infantile una Counsellor professionista e Formatrice in comunicazione, per fornire validi strumenti finalizzati al miglioramento delle modalità relazionali tra tutti gli operatori sanitari e tra questi e le degenti e i loro famigliari.
Questa attività si è articolata in due interventi complementari ed integrati. E’ stato infatti messo a punto un vero e proprio percorso formativo sulla Comunicazione efficace destinato al personale medico, infermieristico e ostetrico, in collaborazione con il gruppo delle professioniste IBCLC (Consulenti International Board Certified Lactation Consultant), a cui si è aggiunta una iniziativa di accompagnamento degli operatori sanitari attraverso attività individuali e di gruppo per migliorare il supporto medico assistenziale della diade madre-bambino nei primi mille giorni.
L’Approccio Centrato sulla Persona si è dimostrato fondamentale nel facilitare gli operatori a mantenere il focus sulle problematiche materne e neonatali. L’acquisizione di modalità tipiche del counselling ha reso capaci gli operatori di ascoltare e riconoscere i bisogni delle mamme per valutarne le potenzialità, andando a valorizzare le loro stesse risorse personali per il superamento delle criticità incontrate.
Dopo la prima certificazione UNICEF, conseguita nell’aprile del 2016, si era aperto un secondo periodo di osservazione che si è protratto fino alla fine del 2023.
Anche durante il periodo pandemico l’Ospedale Galliera ha continuato a portare avanti tutti gli elevati standard richiesti dalle Buone pratiche della Baby Friendly, adottando le misure di sicurezza necessarie e l’attivazione di assistenza a distanza telematica e domiciliare in presenza dopo la dimissione. In particolare, è stato mantenuto attivo il “rooming in” per le mamme “covid positive” durante il ricovero, permettendo loro di tenere in stanza i neonati, secondo una procedura fortemente ostacolata in altri setting. La figura della Counsellor in questo periodo ha facilitato la messa in pratica di queste nuove modalità assistenziali e comunicative, fornendo strumenti agli operatori per affrontare nuove situazioni ad elevata criticità.
In sede di valutazione, le operatrici UNICEF hanno intervistato oltre 70 operatori di reparto, inclusa la Counsellor, attività che ha permesso all’E.O. Ospedali Galliera di confermarsi come l’unico ospedale ligure in grado di soddisfare appieno il rispetto dei requisisti richiesti dalla carta Unicef e OMS e di ottenere per la seconda volta il prestigioso riconoscimento come “Ospedale Amico dei Bambini e delle Bambine” (BFHI – Baby Friendly Hospital Initiative) rilasciato da UNICEF, con la consegna della Pergamena alla presenza delle massime autorità durante una cerimonia che si è svolta a Genova lo scorso 5 giugno.
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